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Il Prefetto di Trieste Alessandro Giacchetti ha ricevuto i presidenti di SKGZ e SSO

I presidenti delle organizzazioni rappresentative degli sloveni in Italia, avv. Drago Štoka (SSO – Confederazione delle Organizzazioni Slovene) e Rudi Pavšič (SKGZ – Unione Culturale Economica Slovena), hanno incontrato questa mattina a Trieste il Prefetto di Trieste nonché Commissario di Governo in Friuli Venezia Giulia Alessandro Giacchetti per riferirgli del recente incontro avuto a Roma con il Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri Alfredo Mantica. Štoka e Pavšič hanno espresso la propria soddisfazione per il contenuto della riunione e per la decisione della Presidenza del Consiglio di convocare il tavolo governativo per la minoranza, come proposto dalla SKGZ e dallo SSO già qualche tempo fa.

Al Prefetto hanno dichiarato che la minoranza nutre in proposito grandi aspettative. Come ha infatti sottolineato anche lo stesso Sottosegretario Alfredo Mantica, questa modalità di cooperazione consentirà di affrontare e risolvere varie questioni aperte concernenti soprattutto la mancata attuazione delle norme di tutela. A questo scopo si terrà a fine mese presso la Prefettura di Trieste una riunione preparatoria, a cui parteciperanno i rappresentanti della SKGZ, dello SSO e del Ministero degli Esteri. A tale proposito i due presidenti hanno consegnato al Prefetto il documento da loro già precedentemente presentato al Sottosegretario a Roma.

Il Prefetto Giacchetti ha espresso il proprio compiacimento per la via intrapresa al fine di risolvere le questioni aperte della nostra comunità. Egli ha inoltre manifestato la propria disponibilità a una piena collaborazione per promuovere uno spirito di cooperazione e d’amicizia tra i due Paesi e tra lo Stato italiano e la comunità nazionale slovena.

In un clima così positivo appare dunque ancora più anacronistico l’atteggiamento della maggioranza del Comune di San Pietro al Natisone che sottolineando il rischio di una promiscuità tra i bambini delle scuole italiane e bilingui – si è attestato su un opzione all’insegna dell’esclusione del tutto obsoleta nel terzo millennio. Štoka e Pavšič hanno chiesto al Commissario del Governo di intervenire per porre fine all’incertezza che incombe sul destino della scuola bilingue. Il Prefetto Giacchetti è del parere che sia necessario fare il possibile per risolvere, positivamente e per il bene di tutti, i problemi della scuola di San Pietro al Natisone. A questo scopo ha espresso l’intenzione di intervenire presso le autorità scolastiche e amministrative competenti.

Nel corso della riunione i presidenti delle due organizzazioni slovene hanno evidenziato il pericolo che l’attuazione del decreto della manovra finanziaria possa ripercuotersi negativamente sulla rete di scuole con lingua d’insegnamento slovena in Italia. Con l’attuazione della lettera del decreto si ridurrebbe drasticamente il numero degli istituti scolastici sloveni specie nella provincia di Trieste, mentre a Udine sarebbe a rischio l’istituto comprensivo bilingue di San Pietro al Natisone. La verticalizzazione obbligatoria e i nuovi criteri numerici previsti dalla manovra finanziaria mettono in discussione l’autonomia delle singole scuole superiori. I presidenti Pavšič e Štoka hanno sottolineato la specificità del sistema scolastico sloveno, che è tutelato da norme giuridiche nazionali ed internazionali.

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