fallback-thumbnail

COVID: la Slovenia permetta il libero transito ai lavoratori transfrontalieri e agli studenti

La presidente della SKGZ Slovenska kulturno-gospodarska zveza – Unione Culturale Economica Slovena, Ksenija Dobrila, una delle due organizzazioni di riferimento della comunità slovena in Italia esprime grande preoccupazione per la nuova normativa della Repubblica di Slovenia che
prevede la necessità di presentare un covid test negativo all'entrata nello stato confinante al Friuli Venezia Giulia anche per i lavoratori transfrontalieri e per gli studenti cittadini italiani che frequentano le università slovene.
A tal proposito sono stati nella giornata odierna intensi i contatti con le autorità diplomatiche e governative della Slovenia. Ksenija Dobrila ha infatti personalmente contattato l'ambasciatore sloveno a Roma Tomaž Kunstelj che ha a sua volta contattato il console generale della Repubblica di Slovenia a Trieste Vojko Volk impegnandosi fermamente a coinvolgere nella questione il ministro degli esteri Anže Logar. Altresì personali sono stati i contatti con il ministro per gli sloveni nel mondo Helena Jaklitsch. La componente del governo sloveno ha con massima comprensione preso con la presidente dell’SKGZ Dobrila l’impegno di portare la questione in consiglio dei ministri. In specie il ministro che opera nei contatti delle comunità sloveni risiedenti fuori dai confini dello stato sloveno ha preso il fermo impegno di discutere la questione con ministro degli interni della Repubblica di Slovenia Aleš Hojs, responsabile della regolamentazione degli accessi al suolo sloveno.
La preoccupazione è stata espressa da parte di uno dei due maggiori enti rappresentativi della comunità slovena in Italia in una nota indirizzata ai tre ministri in questione: per gli sloveni nel mondo, degli interni e degli affari esteri. La questione verrà analizzata e dibattuta domani in una riunione prevista presso il ministero della giustizia a Lubiana dove Ksenija Dobrila incontrerà il ministro Jaklitsch.
La nuova normativa colpisce soprattutto la popolazione insediata nell’area di confine che ha contatti giornalieri con la Slovenia, creando non poche difficoltà alle attività produttive e alla popolazione studentesca che si trova in piena sessione esami. La comunità slovena in Italia è da questo punto di vita il soggetto che di più subisce la nuova regolamentazione di accesso allo stato attiguo al FVG per la quale si auspicano l’Unione Culturale Economica Slovena e la presidente Ksenija Dobrila una pronta soluzione.

Articoli correlati

Il punto di vista della SKGZ sul Giorno del Ricordo
AIUTIAMO LA SLOVENIA!
Sintonia tra il Comune di Ronchi e la SKGZ