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Incontro SKGZ-SSO con i consiglieri regionali di Forza Italia

Si è svolto oggi pomeriggio presso la sala riunioni del gruppo di FI nel Consiglio Regionale un primo incontro tra le organizzazioni slovene SKGZ (presenti Rudi Pavšič, Livio Semolič e Igor Gabrovec) ed SSO (Sergij Pahor e Marij Maver) con i rappresentanti di Forza Italia (il capogruppo Isidoro Gottardo e i consiglieri Piero Camber e Roberto Asquini).

PROMEMORIA SKGZ-SSO al gruppo consigliare di Forza Italia

La rappresentanza della comunità slovena del FVG intende rafforzare, con una serie di incontri politico-istituzionali, il rapporto di reciproco rispetto e collaborazione con tutti i partiti che lavorano nella direzione di una serena e costruttiva convivenza tra le varie componenti etniche del FVG e nei rapporti con la vicina Slovenia. Il tutto naturalmente nell¹ambito di una consapevole crescita culturale ed economica di tutta la regione FVG nella nuova realtà dell¹UE allargata. In questo contesto riteniamo sia importante innanzi tutto attivare uno scambio di informazioni continuo, per evitare possibili malintesi, fraintendimenti e disinformazioni, che inevitabilmente provocano inutili polemiche. È nostra intenzione quindi chiarire quali sono le questioni che condizionano negativamente l¹attività della comunità slovena in Italia, anche per poter comprendere assieme a voi, quale potrebbe essere un percorso condiviso per iniziare a risolvere tali problemi in un nuovo clima, dove non trovi più posto alcun pregiudizio etnico, ideologico e partitico frutto di passati anacronismi.

Seppure di competenza governativa riteniamo utile informarvi che la legge 38/01 è rimasta lettera morta anche in tutte quelle parti dove non è necessaria la zonizzazione (sezione slovena del Conservatorio Tartini, il funzionamento degli uffici a Trieste, Gorizia e Cividale, la problematica scolastica, il blocco dei finanziamenti, etc.).

I vari passaggi tecnico-giuridici come previsto dalla legge per definire la zonizzazione sono stati effettuati (richiesta da parte di 1/3 dei consiglieri comunali nei vari comuni dell¹area confinaria del FVG), ma ciò sembra non sia ³accettato² dal Governo. Ci rendiamo perfettamente conto che riemerge in qualche modo ³la questione di Trieste², ma non comprendiamo su quali basi si possa escludere la presenza storica della comunità slovena a Trieste o a Gorizia.

Il Comitato paritetico non riesce a svolgere il proprio lavoro per la continua assenza di alcuni consiglieri che con il loro comportamento (fanno mancare il numero legale anche con l¹uscita dall¹aula) non fanno funzionare tale organo e rendono di fatto inefficace la legge 38/01. Sarebbe utile comprendere quali sono i motivi reali di tale accanimento e quali le possibili soluzioni per non esasperare la questione. L¹approccio costruttivo e la volontà di risolvere i problemi sono il presupposto per affrontare qualsiasi responabilità pubblica. Riteniamo che in questo caso ci sia una carenza in tal senso.

La comunità slovena intende intensificare il proprio ruolo di congiunzione e in certi casi di mediazione tra il FVG e la Slovenia. Già con i presidenti Antonione e Tondo sono state realizzate numerose iniziative e pianificati progetti per una migliore collaborazione transfrontaliera. Nella nuova realtà comune dell¹UE diviene ancor più interessante e importante tale prospettiva, nella quale porre al centro l¹interesse comune dell¹area centroeuropea, dove la regione FVG, Trieste, ma anche Udine devono saper svolgere un ruolo da protagonisti senza dannosi condizionamenti storico-ideologici. La comunità slovena si vuole mettere a servizio dell¹intera comunità con le proprie conoscenze e le proprie esperienze, per realizzare quest'ambizioso progetto economico e culturale della nuova centralità europea del FVG e della necessaria sintesi dei vari interessi qui presenti.

Rudi Pavšič Presidente SKGZ

Sergij Pahor Presidente SSO

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